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Marina Militare | La campagna di ricerca triennale in Artico "High north"

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

29
GEN
2020

“Il Mar Artico è un’area di intensi significati strategici e di nuove sfide per chi è interessato all’uso scientifico proficuo e pacifico di questa zona del globo. Un'area che per i cambiamenti climatici in atto, comporta un ampliamento delle risorse naturali e delle riserve energetiche mondiali (petrolio e gas) e può rappresentare una via di comunicazione marittima in grado di modificare gli equilibri economici e commerciali mondiali”. È l’incipit del discorso di benvenuto presso la Biblioteca di Palazzo Marina, alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina Ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone durante la conferenza per i risultati del primo triennio di attività (2017-2019) in Artico del Programma della Marina Militare “High North” condotto da Nave Alliance con il coordinamento scientifico dell’Istituto Idrografico della Marina.

Il recente interesse della Marina Militare e dell’Istituto Idrografico per l’Artico è stato concretizzato con un primo studio sulle «Dinamiche della copertura glaciale artica e rotte di navigazione» a seguito dell’entrata dell’Italia, nel 2013, come «Observer nell’Arctic Council». Nel 2017 la Forza Armata ha avviato il Programma di ricerca “HIGH NORTH”, con la finalità di contribuire attivamente alla Strategia Artica Nazionale. Il programma pluriennale a guida operativa della Marina Militare, con il coordinamento scientifico dell’Istituto Idrografico è stato un efficace e valido strumento di supporto della Comunità scientifica nazionale e internazionale per studiare il settore marino artico delle Svalbard e dell’Oceano Artico in relazione ai cambiamenti globali.  Tale supporto si è reso possibile grazie al ruolo attivo svolto dalla Marina Militare attraverso l’Istituto Idrografico quale «National marine focal point for the Arctic research activities», coinvolgendo nelle tre campagne di Geofisica marina in Artico, High North17, High North18 e High North19, diverse Istituzioni ed enti di ricerca nazionali e internazionali, Università e società private, in settori quali l’Idrografia, la Geofisica, l’Oceanografia e la Geologia marina.

“Il Programma High North rappresenta una sfida importante per l’Istituto Idrografico della Marina Militare – ha dichiarato il Direttore dell’Istituto Idrografico, contrammiraglio Luigi Sinapi – che tra i suoi compiti ha anche quello di contribuire alla ricerca nazionale nei settori afferenti al mare, come l’idrografia, l‘oceanografia, inserendosi in un contesto in cui l’Artico sta raccogliendo l’interesse da parte della comunità internazionale.

La particolare attenzione che l’ONU sta rivolgendo ai settori marini con l’istituzione dell’Ocean Decade 2020-2030, si coniuga perfettamente con il programma High North e le campagne di Geofisica marina in Artico (High North 17, High North 18 e High North 19) e con quanto in fase di programmazione per il triennio 2020-22. Il programma High North si inquadra nelle attività complementari della Marina Militare, che con i propri mezzi e le capacità tecnico/organizzative, concretizza la condivisione di progetti e risorse per lo sviluppo di una ricerca congiunta, sinergica e multidisciplinare. High North si focalizza sull’esplorazione e continuità nel tempo e nello spazio delle osservazioni dell’ambiente marino con attività di sperimentazione di nuove tecnologie di sistemi multipiattaforma che sono preziosa fonte di informazione per la conoscenza, lo sviluppo, la sostenibilità e la tutela ambientale. I cambiamenti climatici ed il riscaldamento globale rappresentano una importante sfida e l’Artico riveste un ruolo fondamentale per le sue caratteristiche di “motore” del clima del pianeta. La Marina Militare e l’Istituto Idrografico, con esperienza, capacità e specificità, sono espressione concreta di una maturità triennale del programma High North e si pongono quale centro di eccellenza nello studio dei mari rivolgendo l’attenzione ad attività di studio e ricerca a supporto della “crescita blu” del nostro Paese, nonché focal point nella ricerca marina in Artico. L’area polare artica rappresenta, in un momento di forti cambiamenti climatici, un nodo cruciale per l’economia globale. Con la presenza nella ricerca scientifica, l’Italia con la sua Marina intende garantire la sicurezza, il libero scambio ed il libero utilizzo. Le nuove rotte commerciali che potrebbero aprirsi a Nord sono un elemento di interesse in cui operare per tutelare la sicurezza della navigazione, concorrendo alla mappatura dei fondali, ma anche per gli aspetti geostrategici e socioeconomici.

Le attività condotte in Artico dalla Marina Militare con le tre campagne di Geofisica Marina High North 17, High North 18 e High North 19, coordinate dall’Istituto Idrografico della Marina, si sono rivolte in modo particolare alla conoscenza dell’ambiente marino con lo studio delle dinamiche delle masse d’acqua, la mappatura dei fondali e la caratterizzazione di settori artici poco conosciuti o inesplorati con la disponibilità e sperimentazione di nuove tecnologie e ai cambiamenti ambientali in atto.

“La sfida del prossimo decennio è quello di riuscire a mappare il più possibile tutti gli oceani, se ne conoscono in media l’8% - ha dichiarato la Prof.ssa Roberta Ivaldi, coordinatore scientifico del Programma Pluriennale di ricerca in Artico “High North” - in Artico siamo riusciti a mappare il 15%, troppo poco rispetto al 70% della superficie terrestre ricoperta di acqua. La prossima estate inizierà la prima campagna del nuovo triennio che si svolgerà nella continuità  delle attività sempre nello stesso periodo stagionale, fondamentale per lo studio delle dinamiche dell’ambiente marino, fornendo un robusto contributo ai modelli previsionali e ai dati climatici, all’esplorazione e alla conoscenza dell’oceano”.

Nel riepilogo dei tre anni di ricerca in Artico, appare opportuno ricordare che, in termini di ritorno scientifico e di attività condotte, le tre campagne di ricerca sono state oggetto di molteplici contributi ad eventi internazionali e di collaborazioni in altrettanti specifici consessi artici. La Marina Militare attraverso dell’Istituto Idrografico è stata quindi presente e rappresentata su tavoli tecnici specialistici internazionali quali ASOF (Arctic Subarctic Ocean Fluxes), EGU (European Geoscience Union), GEBCO-IBCAO (General Bathymetric Chart of the Ocean-International Bathymetric Chart of the Arctic Ocean), IHO-ARHC (International Hydrographic Organization-Arctic Regional Hydrographic Commission), SEABED2030, Arctic Connection – SIOI (Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale), SIOS (Svalbard Integrated Observing System). Non ultimo, con il coordinamento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la partecipazione all’Arctic Circle 2019, dove sono stati presentati i risultati del progetto ARNACOSKY, finalizzato a supportare e rendere sostenibile la navigazione in Artico con tecnologie innovative o la recente pubblicazione delle risultanze dei dati acquisiti dai siti osservativi S1 e ID2, della rete internazionale SIOS e che confermano la tendenza ad una atlantificazione dell’Artico.



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